Premesso che votare è un dovere civico, il “non voto” può essere considerata una espressione di indignazione dei cittadini nei confronti della spartizione del potere e della mancanza di rappresentanti validi?

A voi le risposte.

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  1. NON SERVE A NIENTE,LE DECISIONI ANCHE LE PIU’ LEGGERE DICIAMO NON VENGONE PRESE QUI MA ALTROVE, QUINDI A COSA SERVE.I…

  2. Votare significa legittimare un sistema di potere che di fatto non è democratico ed è spesso dannoso per la gente.…

  3. Bisogna pensare seriamente alle migliaia di esseri umani che stanno morendo in mare, di freddo, di malattie. Non voto perché…

  4. Perche’ non c’e’ nessuno che metta il lavoro al centro del proprio discorso politico. Il lavoro e’ lo strumento che…

  5. Perchè non sento nessuno parlare seriamente di diritti dei lavoratori, di regolamentazione e diritti degli immigrati, di matrimoni gay, di…

237 commenti

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  1. corcaso dice:

    Perchè votare è esattamente un NON-VOTO. Non esiste la possibilità di scegliere una persona, ammesso che ci fosse qualcuno in grado di rappresentare le necessità e le richieste dei cittadini, che si possa occupare del futuro delle prossime generazioni e che dimostri conoscenza e rispetto verso la politica.
    Il non-voto dovrebbe essere un atto dettato dalla coscienza, un gesto di responsabilità verso i nostri figli, per permetterci un vero cambiamento. Ogni italiano responsabile, e non complice, dovrebbe esprimersi con il non-voto e avviare il cambiamento.

  2. PAMELA dice:

    E’ TUTTO ORMAI PILOTATO DAI ROTHSCHILD & COMPANY. CI SARA’ UN INVASIONE IN EUROPA DA TUTTA L’AFRICA ENTRO IL 2020. IL MONDO E’ PILOTATO DA QUESTI POTENTI EBREI . ORMAI E’ TUTTO SCRITTO.

  3. Giovanni Manara dice:

    Perchè dovrei votare? per segliere il meno peggio. Perchè votare degli imbonitori che stanno promettendo riforme che non potranno attuare?
    Perchè non le hanno attuate quando governavano? Berlusconi ha avuto maggioranze bulgare invece abbiamo passato tre legislature a parlare di processi,escort,e leggi che servivano solo a lui ridicolizzati da mezza Europa per poi ritrovarci con le pezze al culo governati da Mario Monti. Poi è arrivato il rottamatore quello che doveva rivoltare l’Italia come un calzino invece siamo al punto di partenza vessati da tutte le parti,con riforme pasticciate ( vedi quella sul lavoro o quella della scuola ) una legge elettorale assurda fatta intenzionalmente per garantirsi il futuro in parlamento nessuno governa tutti governeranno naturalmente per il nostro bene.
    Gli altri? quali? Salvini,Meloni i demagoghi di sinistra? lasciamo perdere.
    Rimane il M5S, un salto nel buio, Di Maio presidente del consiglio? è terribile.
    Non andro a votare, mi spiace, ma non posso legittimare questi bucanieri.

  4. Marco dice:

    Proviamo ad invertire la domanda ! ….. Perché io giovane italiano dovrei votare? Cioè cosa mi porta di così tanto positivo o almeno utile nella mia vita ? Insomma fino ad ora da dieci anni a questa parte a cosa è servita la politica se non a schiacciare del tutto i giovani e le classi più disagiate ?! Ma ci rendiamo conto veramente di cosa stiamo dicendo ? Ma veramente qualcuno non si rende ancora conto a che livello di marciume siamo arrivati ? . io penso che non voterò mai più per tutta la vita è se perdo i diritti non mi interessa possano anche uccidermi ma la vergogna di quello che hanno fatto e fanno tuttora i politici non la toglierà mai nessuno dalle loro belle faccie . e poi in questo paese dove sarebbe la differenza tra avere e non avere i diritti ? Ma lasciamo perdere ed evitassero questi teatrini ridicoli chiamate votazioni dove nulla si vota poiché tutto e già deciso

  5. Silvia dice:

    Io invece il 4 marzo a votare ci vado. Perché per quanto brutto, sporco e cattivo è del mio paese che stiamo parlando.

  6. Ioghi64 dice:

    Sono un piccolo commerciante ,massacrato dalla crisi economica,il fisco,ma soprattutto le banche,quelle banche alle quali viene permessa qualsiasi nefandezza.Dei miei problemi non interessa niente a nessuno ne a destra ne a sinistra,il movimento 5 stelle ha delle idee nelle quali non mi riconosco,la sinistra radicale parla solo di migranti, ormai nemmeno gli operai e i pensionati li seguono più. Andare a votare ,significa legittimare la disonestà di questa classe politica e non vedere la sua incapacità a risolvere i problemi della gente. L’unico modo per esprimere il proprio disgusto è starsene a casa

  7. Adriano dice:

    Perché i loro giochetti retorici, frasi d’effetto, promesse assolutamente ridicole, slogan rivolti alla pancia ecc. non attecchiscono con me e mi farebbero sentire un babbeo se abboccassi. La loro assurda retorica e il loro promettere in un mese di cambiare ciò che non è cambiato per decenni non mi convince minimamente. Andranno bene per chi ha una fede di tipo religioso nelle (improbabili) capacità del politico di turno.

  8. Roberto dice:

    Io non voto perché è l’ennesima presa in giro di questo popolo. L’Italia ha la stessa mentalità da oltre 150 anni, e non sarà un Grillo o un Renzi a cambiarla. La corruzione, il voto di scambio, gli amici degli amici, la mafia, le raccomandazioni, gli appalti truccati, i falsi invalidi, i furbetti del quartierino e del cartellino, i soliti nomi, l’opportunismo e la furberia, non cambieranno mai il DNA di questo paese oramai senza speranza. Prima il messia si chiamava Mussolini, poi diventò Andreotti, poi arrivò Craxi, poi il turno del Berlusca, poi Renzi..e ora sarà il turno del Grillo. Sotto con un altra comparsa di questo spettacolo chiamato Italia. Infondo il popolo ha sempre bisogno di qualcuno che gli dica cosa fare. Chi vincerà? Non lo so…ma almeno non mi sentirò complice di questa buffonata di paese.

  9. Federico dice:

    Non voto perché non saprei chi votare. Non voto a malincuore perché vorrei partecipare alla vita del mio paese. Il voto è un dovere e anche un diritto e come tale ritengo che sia un atto importante quindi non voglio andare a votare il “meno peggio”.
    Nessuno dei candidati ispira la mia fiducia e tocca argomenti per me fondamentali. Vedo solo odio e temi da settimanale di cronaca. Vedo come se fossero sempre dietro ad una tastiera in un social network. Nessuno che affronta temi come la cultura, ecologia (quella vera, non la mera raccolta differenziata o le targhe alterne) e l’economia senza parlare di profitti di pochi.
    Rimaniamo in piccolo paese retrogrado e ignorante.

  10. Renato dice:

    Quando uno va a scuola. prima fai il compito poi prendi il voto.
    Non prima si prende il voto poi si fa il compito.
    Questa volta non vado,
    Poi se qualcuno fa qualcosa ( tipo quota 100) la prossima prende il voto.

    Alla prossima …

  11. Renato dice:

    Quando uno va a scuola, prima si fa il compito, poi si prende il voto.
    Non si prende il voto poi si fa il compito.
    Io questa volta non vado . Poi se qualcuno fa qualcosa per me, la prossima volta prende il mio voto!
    Chiaro?

  12. Marco dice:

    Perché non serve a niente, e continuerò a pensarla in questo modo, per sempre.
    (Tutte le volte che c’è le votazioni, vengo qui a dirlo.)
    Cosi, loro continuano a non fare niente, e io allora continuo a ribadire, il mio voto non lo avrete mai.
    Io non voto.

  13. Daniele dice:

    Non voterò perchè non serve a niente, la politica italiana è tutta un magna-magna.

  14. Laura dice:

    Non voto perché sono vecchia e delusa, perché hanno rubato il futuro ai nostri figli senza che nessuno ci stia pensando per più del tempo dedicato ad un battito d’ala, perché ho votato dei ladri per 37 anni, perché ci tocca lavorare fino a 70 anni, perché la Raggi si è dimostrata una incompetente, Berlusconi non si può nemmeno sentire senza inorridire, come Salvini. A sentire Renzi mi viene il voltastomaco, che quasi rimpiango Craxi e de Mita. Non ci sono speranze

  15. massimiliano dice:

    Salve non riesco a trovare l’articolo della legge elettorale che consente di andare al seggio firmare la camicia e non esprimere nessuna preferenza. si facendo il voto non è nullo e nemmeno la scheda ma non pendono i cinque euro elettorali. mi date una mano grazie ?

  16. Ariel dice:

    Perchè il voto è un diritto, tanto è vero che in Italia le donne furono considerate cittadine al pari degli uomini solo alla fine della seconda guerra mondiale, il 10 amrzo del 1946. La loro prima occasione di voto non fu il referendum del 2 giugno 1946 per scegliere tra monarchia e repubblica, come pensano in molti, bensì le amministrative di qualche mese prima, quando le donne risposero in massa e l’affluenza superò l’89 per cento. Circa 2 mila candidate vennero anche elette nei consigli comunali, la maggioranza nelle liste di sinistra. La stessa partecipazione ci fu per il referendum del 2 giugno. Le donne elette alla Costituente furono 21 su 226 candidate, pari al 3,7 per cento: 9 della Democrazia cristiana, 9 del Partito Comunista, 2 del Partito Socialista e una dell’Uomo Qualunque. Cinque deputate entrarono poi a far parte della “Commissione dei 75”, incaricata dall’Assemblea per scrivere la nuova costituzione.
    Il voto dalla nascita dello stato moderno e democratico è sempre stato rappresentato come un valore sacro, morale, del popolo intero e tale deve rimanere se di una sana e seria democrazia parliamo. Ma vi è responsabilità nel voto? In Italia spesso si parla di clientelismo e di compravendita durante le elezioni, certamente nessuno può mettere in dubbio che individui che fino al momento elettorale non hanno svolto attività politica e nonostante ciò vengono eletti con migliaia di voti, nessuno può negare che vi è un effetto di fondo di antidemocrazia in democrazia, quel voto semplicemente possiamo dire è stato comprato.
    La Costituzione Italiana ricorda che il voto è un “dovere civico”, dimenticando spesso che tale gesto deve essere accompagnato da un enorme responsabilità, altrimenti secondo semplice logica sarebbe più responsabile, quindi di conseguenza più etico e civico, astenersi da tale rituale elettorale, e ricordando che non è vero che una democrazia a elevata partecipazione è necessariamente una democrazia migliore ma che “i votanti irresponsabili” dovrebbero astenersi piuttosto che votare male.

  17. Corsarino dice:

    Perché ho sempre scelto di stare lontano dai delinquenti:
    no ai supermercati di mafiosi;
    no alle collusioni;
    no ai compagni di scuola bulli;
    no agli “onesti” che vogliono fare gli onesti in partiti o sindacati pullulanti di disonesti.
    La rivoluzione oggi é impossibile e tutti gli anfratti di potere sono ricettacoli di approfittatori.
    Si tenti la via del “sit in”!
    Almeno, una volta, li si svergogna davanti al mondo.

  18. Andrea dice:

    Per non scegliere più il male minore. Possono rubarsi le mie tasse ma non il mio tempo libero.

  19. Ezio dice:

    Perchè in un paese dove fondare nuovi partiti è diventato ormai sport nazionale hanno fissato lo sbarramento al 3% quando per rimuovere la spazzatura dovrebbe essere almeno al 6/8%.
    Perchè partiti singoli o coalizioni non pubblicano mai un programma sottoscritto da tutte le componenti ma, si limitano a paventare accordi raggiunti che in realtà non esistono.
    Le coalizioni in Italia hanno dimostrato di avere vita breve.
    Perchè i 566 cambia casacca degli ultimi 5 anni dovevano essere espulsi da camera e senato e non lasciati liberi di destabilizzare i governi.
    Perchè invece di attaccare i manifesti con le solite facce dovrebbero pubblicare i programmi che intendono attuare una volta eletti con tanto di firma in calce dei segretari di partito o capi coalizione.
    Solo in Italia abbiamo permesso a questi signori di prenderci in giro regolarmente.
    Ricordatevi che li possiamo anche non votare.

  20. Valerio Merlo dice:

    Votare è un diritto, non un dovere. Il sistema politico deve meritarsi il voto dei cittadini, non pretenderlo in quanto “dovere civico”. Nel saggio “Santi, eroi e brava gente. Sociologia della devianza virtuosa” (appena uscito da Castelvecchi) spiego perché per la maggioranza degli italiani “perbene” l’astensione dal voto è diventata l’unica opzione virtuosa.

  21. Francesco dice:

    Perché non ne posso più
    Perché LORO nelle auto blu e noi nei mezzi pubblici che fanno schifo
    Perché LORO i semafori non sanno cosa siano, e fanno le leggi per farli rispettare
    Perché LORO i loro stipendi non se li tagliano
    Perché il mio povero babbo stava in una sala del pronto soccorso trasformata in stanza da degenza in 8 persone per uno spazio da 4 e LORO distruggono la sanità
    Perché LORO sono dei prepotenti
    Perché LORO vivono su Marte, compreso chi si spaccia per compagno e amico della classe operaia, vedi sannicandro che oltraggia i metalmeccanici e non si scusa, e grasso fa finta di niente
    BASTA
    ANARCHY IS ORDER

  22. Peri dice:

    Votare senza conoscere tutti i fatti e tutte le opinioni, senza avere la capacità di costruire un giudizio valido e senza riuscire a difendersi dalla retorica altrui è paragonabile alla decisione di ubriacarsi senza che ci sia qualcuno che ti tenga sotto controllo.
    Perché ubriacarsi è un diritto, ma ubriacarsi consapevoli di mettere in pericolo qualcuno è un male, come è male votare consapevoli che il proprio voto non è sufficientemente sostenuto, contribuendo assieme a molti altri a mettere a rischio il dovuto risultato finale delle votazioni.

    “Premesso che votare è un dovere civico”… danneggiare la crescita del proprio Paese non è un dovere civico, non per caso votare è un diritto.
    Si lascia la mia decisione di votare alla mia maturità, se sono capace di mantenere me stesso e la mia famiglia sarò anche capace di auto-giudicarmi.

    Tutta questa libertà ci ha caricati di ego, la verità è che siamo solo comuni cittadini che si spaventano di fronte la propria ignoranza e che la negano sentendosi sempre più saggi, dimostrando così una sempre maggiore ignoranza.

    Io dunque non voto, ma ne vado fiero…perché rinunciare a un diritto per il bene comune è segno di maturità.
    Sacrificarsi per il bene comune vuol dire fidarsi del prossimo, sperando che chi mi sta vicino prenda la decisione che ritiene più giusta per il mio Paese… E anche questa è maturità.

    Le persone quando diventano maggiorenni si sentono più “fighe” perché hanno molta più libertà che loro ritengono meritata, quando non è così.
    La possibilità di uscire di casa senza essere uccisi da qualcuno, la possibilità di proteggere i propri avere, la possibilità di crearsi un futuro…sono tutte cose belle ma che non ci sono dovute, ci sono state date in cambio di qualcosa.
    Date in cambio di fiducia, in quanto lo Stato si fida della nostra maturità.
    Dunque quando diventiamo maggiorenni facciamo un patto con lo Stato, ovvero ci impegniamo a dimostrarci maturi.

  23. Ema dice:

    Perché dopo anni di sofferenza e speranze tradite, di lotte e botte prese, di orrore e di sgomento, decido di boicottare questo patetico paese. Smettendo di votare, di acquistare, di lavorare vita natural durante e pagare le tasse che vanno a finanziare lo sfacelo di questo popolo maledetto. Sì esatto, vivere al minimo. E ai margini. Ascoltando, Osservando, E aspettando. Aspettando che finalmente qualcuno rinsavisca e si ribelli a questo schifo vergognoso. Nel frattempo mangio il cibo che mi coltivo ed allevo.

  24. assicurazionieconomiche dice:

    Perchè quando avrò l’assicurazione per la mia auto d’epoca e l’assicurazione sanitaria con prezzi economici come dicono…..sui portali di assicurazioni assicurazionieconomiche andrò a votare!
    Ora ci stanno togliendo TUTTO!

  25. mario dice:

    per che mi sento preso in giro per usare parole educate
    fatte le cose non le promesse e date il lavoro ai giovani
    non ai parassiti del governo

  26. ferruccio dice:

    perchè non ho più fiducia nei partiti e nella politica.Perchè? La politica è solo carrierismo, potere poltrone. I cittadini contano niente. i loro problemi sono sempre secondari confronto gli interessi di poltrona di politicvi.

  27. Rodolfo dice:

    Perché NON è un obbligo giuridico. Se lo fosse vivremmo in una dittatura.

  28. Sandro dice:

    Oggi se non vai a votare con i 5 stelle che si battono per te vuol dire che vuoi rimanere schiavo per l’eternità… io sono uno di quelli che non ha mai votato, ma oggi che c’è veramente un’alternativa non ho più scusanti.

    Vado a votare perchè mi piacerebbe vedere una grande rivoluzione, ma fatta in modo civile.
    Tutto ciò penso sarà possibile se daremo la nostra fiducia a dei bravi ragazzi come per esempio Luigi Di Maio.

    Voi fate come volete, avete un cervello, usatelo!

  29. Sara dice:

    Ribellarsi vuol dire disubbidire alle leggi e compiere una serie di atti contro un potere esistente. In questo caso ci riferiamo allo stato italiano, un entità geopolitica in cui i sudditi vengono angherizzati in modo legale, in cui la legalità è strumento di oppressione, dove si adoperano le istituzioni per opprimere la popolazione ed umiliarla. Ribellarsi è dovere quando la legge diventa strumento di persecuzione, quando la legge diventa l’alibi dietro cui si giustifica il male contro la popolazione. I ministri e presidenti che si susseguono nello stato italiano sono dei criminali legalizzati, dei moderni boia che adoperano la legge ed i suoi cani fedeli, per mantenere una rete di privilegi estesa a milioni di persone che hanno vitalizi, pensioni e stipendi garantiti dalla posizione dentro le istituzioni. Due intere generazioni sono state schiavizzati da una generazione di gerontocrati che hanno tutto: potere economico, politico, controllo dell’informazione. E come non bastasse iniziano a barare rifiutando persino gli scontri elettorali, i referendum etc….
    In una situazione di questo genere dove si opprime attraverso la tassazione ed il controllo ossessivo della vita, dell’economia, dell’informazione, è necessario ribellarsi, è doveroso combattere con ogni mezzo contro questo sistema schiavizzatore.
    Quando è evidente l’abuso della legalità nei confronti di diritti elementari come il diritto ad avere un abitazione, il diritto a mangiare dignitosamente ad avere la possibilità di riscaldarsi e coprirsi a poter lavorare facendo impresa ad avere servizi dignitosi ed efficienti…. Quando il sistema nega tutto ciò, quando si è vittime di un apparato che non garantisce più questo ma che addirittura lo demolisce, allora bisogna ribellarsi e distruggere questo sistema ed i suoi protagonisti.

    La ribellione deve essere un diritto come il voto. Riprendiamoci cio che è nostro.

  30. Sara dice:

    Io non voto perchè vorrei..
    Cambiare il fatto che l’italia non è più una democrazia, il potere è in mano al governo, le idee degli italiani non sono ascoltate ne le loro preferenze.
    Voglio che cambi l’idea che il voto elettorale è la nostra democrazia, perché è solo il modo in cui diamo fiducia a quei mangia panaufo, pensano solo a loro a portarsi milioni di euro a casa e a mettere tassazioni a noi.
    Non abbiamo modo di parlare davanti alla legge, dire la nostra.
    Siamo sottomessi al paese che dovrebbe essere nostro.
    Vorrei che cambiasse il fatto che tutto gli italiano si sono arresi, non fanno niente per riprendersi in mano i loro diritti.
    Ogni giorno aumentano i disoccupati, i senza tetto.. pero l’unica cosa che sanno fare i politici è dara 35€ al giorno ai negri solo perche loro almeno ne hanno un rientro! (È un esempio non per essere razzista, un altro esempio sono tutti i soldi dati per i terremotati e solo le 20 case di legno costruite……..)
    Per me l’italia è una vergogna

  31. Marta dice:

    Io confermo di nuovo la frase di mark twain ovvero: ” se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare “. Mi sono astenuta dal diritto di voto da quando ho compiuto 18 anni e non intendo avere ripensamenti fino al giorno in cui il popolo italiano si dara’ una bella svegliata! Bene. Ora io non sono qui per raccontarvi le solite storie che bene o male sappiamo tutti cioe’ che la democrazia e’ costituita dal potere del popolo, che i politici sono tutti una massa di giullari e che pensano semplicemente alla lotta per il potere, che noi siamo un popolo di incompetenti in quanto ci hanno bombardato con il troppo benessere da non farci capire piu’ niente. Voglio solo ricordare al popolo di internet (in questo caso ) che la vera rivoluzione e’ proprio nel non dare loro soddisfazione e quindi astenersi al voto. E dovrebbe partire proprio da noi “astenuti” la capacita’ di non lamentarci (in quanto anche noi abbiamo scelto di NON VOTARE) e di avere il coraggio di agire.

  32. roberto dice:

    Non voto perchè lo stato è una merda
    non fa nulla per i cittadini
    vuole imporre cio che vuole
    porta alla miseria la gente
    uno stato che se ne frega del proprio popolo è uno stato deve marcire nel profondo dolore della rivoluzione
    A
    N
    A
    R
    C
    H
    I
    A

  33. Fabio dice:

    Perché’ infine devo lavorare e pagare le tasse lo stesso.Se votassi vorrebbe dire che io riconosco lo stato.Lo stato può andare a fanculo.Rispetto la mia terra non gli imbecilli con cariche di stato.

  34. Enrico Z dice:

    Esercito il mio diritto di libero cittadino di NON votare (visto che viene fatto passare come alto esempio di democrazia ma poi in sostanza nulla cambia). Se servisse davvero a qualcosa forse non ce lo farebbero fare. Chi decide di indire un referendum dai costi esorbitanti (pagati da chi)? Quanti si riempiono la bocca con ‘votare è un dovere’ oppure ‘senso di responsabilità’ ma nessuno dice che il sistema politico si mantiene uguale dando una parvenza di cambiamento ai cittadini che credono di contare qualcosa.
    Quando si smantellerà il sistema dei partiti e della politica e del sistema finanziario allora ne riparleremo…
    Quando fare politica sarà una sorta di ‘servizio sociale’ e quando ci si sgancerà dal sistema economico allora avrà ancora senso dire che un ‘si’ o un ‘no’ può effettivamente cambiare qualcosa…
    Ma davvero ai cittadini importa se è la sinistra o la destra a governare? Importa che ci sia l’euro o la lira?
    Siamo ancora a questo livello? A me personalmente interessano i pari diritti a tutti i livelli, se stiamo con le banconote del monopoli è uguale, basta che non distrugga il tessuto sociale con manovre che mantengano il sistema attuale; si deve ripartire da zero ma la storia insegna che accade solo col sangue purtroppo.

  35. Red Mind dice:

    Non voto semplicemente perché non serve a niente. E’ una perdita di tempo che posso spendere benissimo a fare altro, anche a dormire, Se passa il si o se vince il no per i semplici cittadini non cambia assolutamente nulla. Gli esponenti politici che fanno propaganda, la fanno come sempre solo per un tornaconto personale o di partito ( che poi è la stessa cosa ). E’ soltanto questione di interessi che riguardano una minoranza, minoranza che purtroppo da sempre ha il coltello dalla parte del manico e che usa questo potere per manipolare le menti delle persone. Il si farà contenta una parte della politica italiana, il no farà contenta l’altra parte. Molte persone ancora votano perché si illudono che in questo modo hanno una possibilità di scelta, mentre non si rendono conto che già il semplice andare a votare per qualcuno piuttosto che per un altro non è una scelta che hanno fatto loro. Cioè, chi decide quando e perché fare un referendum ? Di certo non il popolo. Io sono sempre più convinto che questo sistema è malato e non mi rappresenta. Non rappresenta il mio modello di società, i miei ideali, le mie convinzioni. Il sistema delle votazioni può apparire civile, democratico….ma personalmente sono del tutto scettico a riguardo. Far votare i cittadini è un modo come un altro per farli sentire partecipi alla storia, farli sentire in un certo senso anche importanti, perché hanno “fatto il proprio dovere”, mentre chi non vota è un becero e ignorante che se ne frega e che poi non ha il diritto di lamentarsi o di criticare. Molti degli stessi votanti danno il proprio voto e addirittura fanno propaganda in cambio di un posto di lavoro. Posso comprendere ciò ma non posso condividerlo ne accettarlo assolutamente. Sfruttare la povertà e il bisogno di lavoro della gente a proprio vantaggio è vergognoso oltre che privo di morale. So bene che ci sono persone integre che hanno delle giuste idee e che vorrebbero metterle in pratica….ma spesso e volentieri, una volta intrapresa la carriera politica si sporcano inevitabilmente, o, se riescono a rimanere puliti vengono fatti fuori, in un modo o nell’altro. Per me il referendum, come qualsiasi altra chiamata alle urne, è una pagliacciata, una facciata che serve a far tirare le corde ai “pupari” ( o per chi non capisce, ai burattinai ). Ovviamene il popolo rappresenta i pupi che vengono tirati dall’alto con delle corde e che a vederli da fuori può apparire che stiano muovendosi da soli, che stiano facendo dei movimenti volontari e che siano consapevoli di ciò…quando in realtà dietro al teatrino c’è già chi sta pensando alla prossima mossa da far fare alle povere marionette. Per me, l’unica via d’uscita da questo sistema marcio è la RIVOLUZIONE. Serve una rivolta popolare…ma finché le forze armate rimangono fedeli allo stato, non si può andare da nessuna parte, perché servirebbe l’aiuto di una parte dell’esercito che abbia voglia di cambiare. Ma come si sa, il governo non farà mai mancare niente a chi può avere il potere numerico di sopraffarli e quindi le forze armate perché dovrebbero fare una rivoluzione se così come stanno si trovano bene ? I piccoli imprenditori, i dipendenti, gli operai…a loro fanno mancare tutto. E come possono farla questi ultimi una rivoluzione se appena si avvicinano ai palazzi c’è gente in divisa e armata che per ideologia o per comodità interviene subito a fermarli ? Purtroppo, almeno per ora, la rivoluzione è pura utopia. Resta la libertà di astensione al voto. E io, almeno questa me la prendo !

  36. Luigi dice:

    Non voglio identificarmi con nessuno degli schieramenti in quanto li disprezzo tutti allo stesso modo.
    La democrazia moderna per me è un sistema che crea solo l’illusione della sovranità popolare ed è destinato a mantenere lo status quo finché possibile.
    Tenuto anche conto dei toni estremamente alti e gli insulti personali che spesso fanno parte del dibattito pubblico, non vedo perché sprecare tempo ed energie.

  37. Fabio dice:

    Non voto perché non voglio legittimare i politici a continuare a presenziare in parlamento.
    Mi spiego meglio: noi cittadini con il nostro voto diamo una preferenza a dei quesiti (referendum) o a delle persone (elezioni) che durante tutto l’anno vorremmo vedere a casa o a zappare la terra, perché è pensiero comune che tutti i politici siano ladri. Quindi se nessuno andasse a votare i sopracitati non sarebbero legittimati a esercitare, e quindi ogni cittadino avrebbe il diritto di buttarli fuori a calci dal parlamento….

  38. Marco Lorrins dice:

    Io non voto perché tanto non cambia niente, anche chi cerca di voler cambiare qualche cosa, poi non lo fa.
    La gente è stanca, non riesce a arrivare alla fine del mese, la situazione generale del paese continua a peggiorare ogni anno.
    Io non voto cosi in questo modo, non macchio la mia coscienza.

  39. Ale dice:

    Non voto perchè odio scegliere tra il meno peggio, il meno ladro o il meno incompetente.

  40. Rosa dice:

    Perche finche ce la boschi. Non fido e proprio figlia di suo padre colui. Che in un altro paese. Sarebbero in galera

  41. Bjørn Petersen dice:

    Sono troppo intelligente per dare il mio voto a gente inferiore culturalmente al sottoscritto.Sarebbe come abbassarsi al livello della plebaia cattolica italiana.La storia mostra come il valore dei governanti é il risultato (stomachevole in italia) del valore di un popolo.Vergognatevi italiani gregge di capre diretto verso il precipizio

  42. Joe Granata dice:

    Perchè nei piccoli comuni i politici non fanno mai nulla ,non sanno amministrare l’ordine e la disciplina ,perchè la politica serve solo a dare lavoro a leccaculo e raccomandati,mentre studenti validi privi di raccomandazioni politiche sono eternamente esclusi dalla politica .

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